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Ministero Giustizia - Sicurezza posti lavoro

Pubblico
Mercoledì, 21 Gennaio, 2015 - 01:00

 
MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
DECRETO 18 novembre 2014, n. 201 
Regolamento   recante   norme   per    l'applicazione,    nell'ambito
dell'amministrazione della giustizia, delle disposizioni  in  materia
di sicurezza e salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro. (15G00010) 
(GU n.15 del 20-1-2015)
  Vigente al: 4-2-2015   
 
                     IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA 
 
                           di concerto con 
 
                       IL MINISTRO DEL LAVORO 
                      E DELLE POLITICHE SOCIALI 
 
                      IL MINISTRO DELLA SALUTE 
 
                                  e 
 
                 IL MINISTRO PER LA SEMPLIFICAZIONE 
                    E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 
 
  Visto il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, recante il Testo
Unico in materia di tutela della salute e  sicurezza  nei  luoghi  di
lavoro, in attuazione della delega di cui all'articolo 1 della  legge
3 agosto 2007, n. 123; 
  Visto il  decreto  legislativo  3  agosto  2009,  n.  106,  recante
«Disposizioni integrative e  correttive  del  decreto  legislativo  9
aprile 2008, n. 81,  in  materia  di  tutela  della  salute  e  della
sicurezza nei luoghi di lavoro»; 
  Visto l'articolo 3, comma 2, del Testo Unico n. 81 del 2008, ove si
prevede   che,   nei   riguardi   delle   strutture   giudiziarie   e
penitenziarie, le norme in esso contenute sono applicate tenuto conto
delle effettive particolari esigenze connesse al servizio espletato o
alle peculiarita' organizzative individuate con decreto del  Ministro
della giustizia di concerto  con  il  Ministro  del  lavoro  e  delle
politiche sociali, il Ministro della salute  e  il  Ministro  per  la
semplificazione e la pubblica amministrazione; 
  Visto l'articolo 13, comma 3, del  Testo  Unico  n.  81  del  2008,
concernente le competenze  in  materia  di  sicurezza  e  salute  dei
lavoratori come gia' attribuite all'Amministrazione  della  giustizia
ai sensi dell'articolo 23 del decreto legislativo 19 settembre  1994,
n. 626; 
  Visto il decreto ministeriale 18 novembre 1996, come modificato dal
decreto  ministeriale  5  agosto  1998,  con  il  quale  sono   stati
individuati i  soggetti  destinatari  degli  obblighi  attribuiti  al
datore di lavoro dal decreto legislativo 19 settembre 1994,  n.  626,
negli uffici centrali e periferici del Ministero  della  giustizia  e
disciplinati gli organi di vigilanza; 
  Visto il decreto ministeriale 29 agosto 1997, n.  338,  concernente
la  individuazione  delle  particolari   esigenze   delle   strutture
giudiziarie e penitenziarie connesse ai servizi in esse espletati; 
  Visto  il  decreto  ministeriale  10  aprile  2000,   recante   «La
istituzione  dell'Ufficio  per  la  vigilanza  sulla  sicurezza   per
l'Amministrazione   della   giustizia    presso    il    Dipartimento
dell'amministrazione penitenziaria (V.I.S.A.G.)»; 
  Visto il decreto ministeriale  12  febbraio  2002,  concernente  la
individuazione  dei  datori  di  lavoro,  in  ragione   della   nuova
organizzazione del Ministero della giustizia; 
  Considerata la necessita' di garantire l'attuazione e  il  rispetto
della legislazione in materia di tutela della salute e sicurezza  nei
luoghi di lavoro della Amministrazione della giustizia, tenendo conto
delle particolari esigenze connesse  al  servizio  espletato  o  alle
peculiarita'   organizzative   delle    strutture    giudiziarie    e
penitenziarie; 
  Sentite   le   organizzazioni   sindacali   comparativamente   piu'
rappresentative sul piano nazionale; 
  Udito il parere del  Consiglio  di  Stato,  espresso  nell'adunanza
della sezione consultiva per gli atti normativi del 9 aprile 2014; 
  Acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti  tra
lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e  di  Bolzano,
espresso nella riunione del 15 maggio 2014; 
  Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni  della  Camera  dei
deputati e  del  Senato  della  Repubblica  espressi  in  conformita'
all'articolo 3, comma 3, del Testo Unico n. 81 del 2008; 
  Visto l'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400; 
  Vista la comunicazione al Presidente  del  Consiglio  dei  ministri
avvenuta con nota del 23 settembre 2014; 
  Vista la comunicazione della Presidenza del Consiglio dei  ministri
avvenuta con nota del 10 novembre 2014; 
 
                               Adotta 
                      il seguente regolamento: 
 
                               Art. 1 
 
                        Campo di applicazione 
 
  1. Le disposizioni contenute nel presente regolamento costituiscono
attuazione del decreto legislativo 9  aprile  2008,  n.  81,  recante
Testo Unico in materia di tutela della salute e sicurezza nei  luoghi
di lavoro, per disciplinare l'organizzazione e le  attivita'  dirette
ad assicurare la  tutela  della  salute  e  sicurezza  del  personale
operante  negli  ambienti  di   lavoro   dell'Amministrazione   della
giustizia,  tenuto  conto  delle  particolari  esigenze  connesse  ai
servizi  istituzionali  espletati  e  alle  specifiche   peculiarita'
organizzative   e   strutturali   delle   strutture   giudiziarie   e
penitenziarie. 
                               Art. 2 
 
                      Modalita' di applicazione 
 
  1. Le misure strutturali e  organizzative  per  garantire  il  fine
istituzionale   dell'ordine    e    della    sicurezza    nell'ambito
dell'attivita'  giudiziaria  e  penitenziaria  sono   applicate   con
modalita' in ogni caso compatibili con la normativa  di  sicurezza  e
salute nei luoghi di lavoro. 
  2. Le norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro di  cui  al
Testo Unico n.  81  del  2008  sono  applicate  tenendo  conto  delle
particolari esigenze che caratterizzano le attivita' e gli interventi
svolti per: 
    a) la vigilanza e la gestione della convivenza della  popolazione
detenuta e degli internati sottoposti a misura di sicurezza; 
    b) garantire l'ordinato esercizio della funzione giurisdizionale; 
    c) la tutela dell'incolumita' del personale e degli utenti contro
pericoli di attentati, aggressioni e sabotaggi; 
    d) evitare  il  rischio  di  evasioni  ovvero  l'acquisizione  di
posizioni di preminenza dei detenuti; 
    e) prevenire atti di autolesionismo o suicidio. 
  3. Le esigenze connesse alle attivita'  istituzionali  ovvero  alle
peculiarita' organizzative dell'Amministrazione della  giustizia,  di
cui all'articolo 3, comma 2, del Testo Unico n. 81 del 2008  sono  di
seguito  definite  in  relazione  alle  caratteristiche  strutturali,
organizzative e funzionali preordinate ad assicurare: 
    a) direzione funzionale delle attivita'; 
    b)  capacita'  operativa  e  prontezza  d'impiego  del  personale
dipendente; 
    c) tutela della riservatezza e sicurezza delle  telecomunicazioni
e dei  trattamenti  dei  dati  per  la  tutela  dell'ordine  e  della
sicurezza; 
    d) particolarita'  costruttive  e  d'impiego  di  equipaggiamenti
speciali, armi, materiali di armamento, mezzi operativi, quali unita'
navali, aeromobili, mezzi di trasporto e relativo supporto logistico,
nonche' specifici impianti quali  poligoni  di  tiro,  laboratori  di
analisi,  palestre  e  installazioni  operative,  addestrative  e  di
vigilanza, anche con riferimento al disposto di cui  all'articolo  1,
comma 2, lettere d) e g) del decreto legislativo 27 gennaio 2010,  n.
17, e al disposto di cui all'articolo 74, comma 2,  lettera  c),  del
Testo Unico n. 81 del 2008. 
  4. Il datore di  lavoro  deve  comunque  assicurare,  nei  casi  di
pericolo  antropico  o  di  eventi  calamitosi,   idonei   piani   di
evacuazione degli ambienti. Relativamente agli ambienti penitenziari,
le  aree  di  sicurezza   devono   essere   localizzate   all'aperto,
all'interno della  cinta  di  protezione  perimetrale.  Le  prove  di
evacuazione possono essere eseguite anche per  aree  omogenee  e  non
necessariamente per l'intero edificio, da tutti i  lavoratori  e  nel
rispetto delle norme di sicurezza. 
  5. Nei confronti dei detenuti e degli internati lavoratori  non  si
applicano le disposizioni degli articoli 47 e 50 del Testo  Unico  n.
81  del  2008  concernenti  le  modalita'  di   designazione   e   le
attribuzioni del rappresentante per la sicurezza. 
  6. Negli immobili e  nelle  aeree  di  pertinenza  delle  strutture
dell'Amministrazione sono presenti le  peculiarita'  organizzative  e
funzionali preordinate a realizzare: 
    a) nelle sedi di uffici giudiziari, il livello  di  protezione  e
tutela  del  personale  operante,  in   relazione   alle   rispettive
specifiche condizioni di impiego,  nonche'  degli  impianti  e  delle
apparecchiature  contro  il  pericolo  di   attentati,   aggressioni,
introduzioni di armi ed esplosivi, sabotaggi di sistemi; 
    b) negli edifici penitenziari e nei luoghi diversi  in  cui  sono
ristrette persone che devono scontare una pena detentiva o una misura
di sicurezza ovvero sono  sottoposte  a  misura  cautelare  privativa
della liberta' personale, nonche' negli Istituti per  i  minorenni  e
nei Centri di prima accoglienza,  la  prevenzione  della  fuga  o  di
aggressioni, anche al fine della liberazione di  persone  detenute  o
internate, nonche' la prevenzione di azioni di  autolesionismo  o  di
autosoppressione per mantenere l'ordine e la disciplina. 
  7. L'applicazione delle norme in materia di sicurezza dei luoghi di
lavoro non determina, in relazione alle esigenze di cui al  comma  1,
la rimozione o riduzione dei sistemi  di  controllo,  anche  ai  fini
della selezione degli accessi al pubblico e  dei  sistemi  di  difesa
ritenuti necessari. L'Amministrazione deve comunque assicurare idonei
percorsi  per  l'esodo,   adeguatamente   segnalati,   e   verificare
preventivamente  e  periodicamente  l'innocuita'   dei   sistemi   di
controllo. 
                               Art. 3 
 
                Servizio di prevenzione e protezione 
 
  1. Nell'ambito dell'Amministrazione della giustizia il servizio  di
prevenzione e protezione di cui agli articoli 31 e seguenti del Testo
Unico n. 81 del 2008 e' espletato da  personale  dell'Amministrazione
in possesso dei requisiti professionali di cui  all'articolo  32  del
Testo Unico n. 81 del 2008. 
  2. Nelle strutture ove insistono piu' uffici  dell'Amministrazione,
ferme restando le responsabilita' del datore di lavoro per la propria
area e del dirigente individuato quale datore di lavoro per le  aree,
impianti e servizi comuni, puo' essere istituito un unico servizio di
prevenzione e protezione al quale  concorre  personale  di  tutte  le
strutture incaricato di  operare  a  favore  dei  singoli  datori  di
lavoro. 
                               Art. 4 
 
           Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza 
 
  1. Negli uffici dell'Amministrazione  aventi  autonomia  gestionale
operano i rappresentanti per la sicurezza del  personale  di  Polizia
penitenziaria  nonche'  i  rappresentanti  dei  lavoratori   per   la
sicurezza del personale dell'Amministrazione.  Il  rappresentante  e'
unico per tutti presso le sedi degli uffici con autonomia  gestionale
collocati presso infrastrutture comuni. 
  2. I rappresentanti per la sicurezza di cui al comma 1 sono  eletti
o designati secondo le  disposizioni  di  cui  dagli  articoli  47  e
seguenti del Testo Unico n. 81 del 2008, e nel rispetto degli accordi
collettivi nazionali tra le organizzazioni sindacali e l'ARAN. 
  3. Ai  fini  della  definizione  del  numero,  delle  modalita'  di
designazione o di elezione del rappresentante per la  sicurezza,  del
tempo di lavoro retribuito e degli strumenti per l'espletamento delle
funzioni, si applicano le disposizioni  di  cui  all'articolo  3  del
decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 195. 
  4. In considerazione delle peculiarita' organizzative istituzionali
dell'Amministrazione  della  giustizia,  i  rappresentanti   per   la
sicurezza di cui al comma 1, qualora ritengano inadeguate  le  misure
di prevenzione adottate, possono formulare osservazioni  al  Servizio
di vigilanza di cui all'articolo 7. 
                               Art. 5 
 
                           Documento unico 
              di valutazione dei rischi da interferenze 
 
  1. Ai fini della riservatezza delle informazioni di cui e'  vietata
la divulgazione  nell'interesse  della  tutela  dell'ordine  e  della
sicurezza  pubblica  ovvero  per  evitare  pregiudizio   ai   compiti
istituzionali dell'Amministrazione, si applicano i seguenti criteri: 
    a) il documento unico di valutazione dei rischi  da  interferenza
delle attivita' svolte dall'Amministrazione con quelle  svolte  dalle
imprese  appaltatrici  di  servizi,  lavori,  opere  o  forniture  e'
elaborato, contestualmente all'inizio delle attivita' dell'appalto  e
previa verifica delle effettive interferenze, dal  datore  di  lavoro
committente; 
    b) nella  predisposizione  delle  gare  di  appalto  di  servizi,
lavori, opere o forniture nell'ambito  dell'Amministrazione,  i  dati
relativi alla prevenzione rischi da  interferenze  fra  le  attivita'
della stessa  e  quelle  delle  imprese  appaltatrici  sono  indicati
omettendo   le   specifiche   informazioni   connesse   all'attivita'
istituzionale  di  cui  e'  vietata   o   ritenuta   inopportuna   la
divulgazione. 
  2. Il documento di cui al  comma  1,  sottoscritto  dai  datori  di
lavoro committente ed appaltatore, qualora contenga  informazioni  di
cui e' ritenuta vietata la divulgazione: 
    a)  non  e'  allegato  al  contratto  di  appalto,  subappalto  o
somministrazione,  ma  e'  custodito  con  le  misure  finalizzate  a
salvaguardare le informazioni in esso contenute, presso il luogo  del
datore di lavoro  committente  o  quello  destinatario  dei  servizi,
lavori, opere o forniture oggetto  dell'appalto,  concordato  con  il
datore di lavoro appaltatore, e ne e'  data  menzione  nel  contratto
stesso.  Le  misure  di  prevenzione  occorrenti  a   seguito   della
valutazione dei rischi da interferenze  sono  immediatamente  attuate
dai datori di lavoro committente ed appaltatore e comunque portate  a
conoscenza dei lavoratori interessati; 
    b) puo' essere visionato, senza estrazione di  copia,  oltre  che
dal personale dell'Amministrazione a cio' autorizzato, ivi compresi i
rappresentanti per la sicurezza, esclusivamente dal datore di  lavoro
appaltatore,  dal  responsabile  del  servizio   di   prevenzione   e
protezione e dai rappresentanti dei lavoratori per  la  sicurezza  di
quest'ultimo. In ogni caso, il predetto personale ha l'obbligo di non
divulgare le notizie e le informazioni  concernenti  i  luoghi  e  le
attivita' dell'Amministrazione di cui venga comunque a conoscenza  in
relazione a quanto precede. 
  3.  Nei  confronti   del   personale   utilizzato   dalle   imprese
appaltatrici  per  lo  svolgimento  dei  servizi,  lavori,  opere   o
forniture, gli obblighi e gli adempimenti previsti dal Testo Unico n.
81 del 2008 sono  a  carico  del  datore  di  lavoro  delle  medesime
imprese. 
                               Art. 6 
 
                       Sorveglianza sanitaria 
 
  1. Nell'ambito delle attivita' e dei luoghi di cui all'articolo  1,
comma  1,  la  sorveglianza  sanitaria  e'  effettuata   dal   medico
competente in possesso dei titoli e requisiti previsti  dall'articolo
38 del Testo Unico n. 81 del 2008. 
  2. L'attivita' del medico competente e' svolta secondo  i  principi
della medicina del  lavoro  e  del  codice  etico  della  Commissione
internazionale di salute occupazionale (ICOH). 
  3. Quando ai fini della sorveglianza sanitaria siano richiesti  dal
medico competente accertamenti  clinici  e  strumentali  che  non  e'
possibile effettuare con personale e mezzi dell'Amministrazione,  gli
accertamenti vengono eseguiti, anche mediante  convenzioni  con  enti
esterni i cui oneri sono a carico del datore di lavoro. 
                               Art. 7 
 
                        Servizi di vigilanza 
 
  1. Con riguardo alle modalita' di impiego del personale  che  opera
nelle  strutture  in  cui  hanno  sede  uffici  del  Ministero  della
giustizia con le peculiari esigenze organizzative e funzionali di cui
all'articolo 2, comma 6, lett. a) e  b),  le  funzioni  di  vigilanza
preventiva,  tecnico  amministrativa   e   di   vigilanza   ispettiva
sull'applicazione della normativa in materia di  sicurezza  e  salute
sono  attribuite  in  via  esclusiva  al   servizio   istituito   con
riferimento alle strutture penitenziarie. 
  2. Per l'esercizio delle funzioni di vigilanza preventiva,  tecnico
amministrativa e di vigilanza ispettiva nelle altre strutture in  cui
hanno sede uffici del Ministero della giustizia, operano  gli  organi
aventi competenza ai sensi dell'articolo 13 del Testo Unico n. 81 del
2008 ed il servizio di vigilanza di  cui  al  comma  1  del  presente
articolo interviene previo coordinamento con detti organi. 
                               Art. 8 
 
                 Clausola di invarianza finanziaria 
 
  1. Agli oneri derivanti dalle disposizioni del presente decreto  si
provvede nei limiti delle risorse umane,  finanziarie  e  strumentali
previste a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi  o  maggiori
oneri a carico della finanza pubblica. 
                               Art. 9 
 
                             Abrogazioni 
 
  1. Il regolamento di cui  al  decreto  del  Ministro  di  grazia  e
giustizia 29 agosto 1997, n. 338, e' abrogato. 
  Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito
nella  Raccolta  ufficiale  degli  atti  normativi  della  Repubblica
italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo
osservare. 
    Dato a Roma, addi' 18 novembre 2014 
 
                     Il Ministro della giustizia 
                               Orlando 
 
 
                       Il Ministro del lavoro 
                      e delle politiche sociali 
                               Poletti 
 
 
                      Il Ministro della salute 
                              Lorenzin 
 
 
                 Il Ministro per la semplificazione 
                    e la pubblica amministrazione 
                                Madia 
 
Visto, il Guardasigilli: Orlando 
 
Registrato alla Corte dei conti il 13 gennaio 2015 
Ufficio controllo atti P.C.M. Ministeri giustizia  e  affari  esteri,
Reg.ne - Prev. n. 73 
 

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