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Regione SICILIA - Norme per il recupero patrimonio edilizio di base

Pubblico
Martedì, 3 Novembre, 2015 - 01:00

 
REGIONE SICILIA
LEGGE 10 luglio 2015, n. 13 
  Norme per favorire il recupero del patrimonio edilizio di base  dei
centri storici. 
(GU n.42 del 31-10-2015)
(Pubblicata nel Supplemento Ordinario alla Gazzetta  Ufficiale  della
  Regione Siciliana (p.I) n. 29 del 17 luglio 2015) 
 
                        L'ASSEMBLEA REGIONALE 
 
 
                            Ha approvato 
 
 
                     IL PRESIDENTE DELLA REGIONE 
 
 
                              Promulga 
 
la seguente legge: 
 
                               Art. 1 
 
                          Principi generali 
 
  1. La presente legge persegue le seguenti finalita': 
    a) favorire la tutela, la valorizzazione  e  la  rivitalizzazione
economica  e  sociale  dei  centri  storici  ubicati  nella  Regione,
attraverso norme semplificate, anche con riferimento alle  procedure,
riguardanti il recupero del relativo patrimonio edilizio esistente; 
    b) incentivare la rigenerazione delle aree urbane degradate nelle
caratteristiche e peculiarita' originarie. 
  2. Restano  salve  le  previsioni  della  pianificazione  attuativa
vigente alla data di entrata  in  vigore  della  presente  legge  nei
centri storici e nelle ZTO "A" nonche' le previsioni  delle  varianti
generali  relative  ai  centri  storici  che  prevedono  l'intervento
diretto ai sensi della normativa vigente. 
                               Art. 2 
 
                     Definizione delle tipologie 
                     edilizie dei centri storici 
 
  1.  In  relazione  ai  caratteri  architettonici,  dimensionali   e
strutturali, le tipologie edilizie del centro storico si  suddividono
in: 
    a)  edilizia  di  base  non  qualificata:  unita'  edilizie   con
caratteri dimensionali  planimetrici,  originari  o  modificati,  con
scarsa valenza o prive di caratteri architettonici tipici; 
    b) edilizia di base parzialmente qualificata: unita' edilizie con
caratteri  dimensionali  planimetrici,  originari  o  modificati,   e
permanenza di  caratteri  architettonici  tipici,  che  hanno  subito
alterazioni ovvero addizioni di volumi; 
    c) edilizia di base qualificata: unita'  edilizie  con  caratteri
dimensionali  planimetrici,  originari  o  modificati,  e  permanenza
totale di caratteri architettonici tipici; 
    d) edilizia di base  qualificata  speciale  (palazzetti):  unita'
edilizie di base aventi caratteri dimensionali e prospettici  che  le
rendono simili ad un palazzo seppure  derivati  dalla  sommatoria  di
moduli dell'edilizia di base; 
    e)  edilizia  monumentale  residenziale  (palazzi   dell'edilizia
storica): edifici monumentali residenziali del centro storico,  anche
derivanti da operazioni di demolizione di preesistenti tessuti  della
citta'  storica,  aventi  i  caratteri  monumentali  e  di   qualita'
architettonica tipici del periodo di esecuzione; 
    f) edilizia monumentale specialistica: monumenti non residenziali
(religiosi, civili, militari, produttivi ed altri); 
    g)  edilizia  residenziale  moderna  non   qualificata:   edifici
residenziali sorti a  partire  dagli  anni  cinquanta  del  ventesimo
secolo,  ex  novo  ovvero  su  aree  libere,  anche   attraverso   la
demolizione di preesistente edilizia; 
    h) edilizia specialistica  moderna  non  qualificata:  edifici  a
destinazione specialistica sorti a partire dagli anni  cinquanta  del
ventesimo secolo o in sostituzione di edifici preesistenti o ex novo,
aventi caratteri di edificato contemporaneo, in prevalenza in cemento
armato; 
    i) altre o diverse tipologie, non riconducibili a quelle  di  cui
al presente articolo, possono essere definite con le procedure di cui
all'articolo 3, comma 1. 
                               Art. 3 
 
                         Studio di dettaglio 
 
  1. L'appartenenza delle singole unita' edilizie alle  tipologie  di
cui all'articolo 2 e' individuata entro  240  giorni  dalla  data  di
entrata in vigore della  presente  legge,  su  proposta  dell'ufficio
tecnico comunale competente, con uno studio con effetti  costitutivi,
composto  da  una  relazione  esplicativa  delle  scelte  e  da   una
planimetria  in  scala  non  superiore   a   1:500,   approvato   con
deliberazione  del  consiglio  comunale,  previo   parere   reso   in
conferenza  di  servizi,  indetta   dall'ufficio   tecnico   comunale
proponente  che  puo'  avvalersi  anche  di  consulenze  esterne   di
comprovata esperienza, a cui partecipano la soprintendenza per i beni
culturali ed ambientali  competente  per  territorio,  l'ufficio  del
genio civile,  nonche'  eventuali  enti  competenti  in  materia.  La
delibera del consiglio comunale e' approvata entro e  non  oltre  180
giorni dal deposito del sopra citato studio con effetti  costitutivi.
In mancanza dell'approvazione della suddetta delibera,  l'Assessorato
regionale  del  territorio  e  dell'ambiente,  previa   diffida   con
assegnazione di un termine non superiore  a  trenta  giorni,  dispone
l'intervento sostitutivo. 
  2. Il verbale della conferenza di servizi, unitamente  allo  studio
di dettaglio, e' pubblicato per trenta giorni all'albo pretorio e nel
sito  internet  del  comune   per   eventuali   osservazioni   ovvero
opposizioni. 
  3. Nel caso in cui non pervengano osservazioni ovvero  opposizioni,
il procedimento di approvazione dello studio di dettaglio di  cui  al
comma 1 e' definito con delibera del consiglio comunale da convocarsi
entro i successivi trenta giorni. 
  4. Nel caso in cui, entro i termini di cui al comma  2,  pervengano
osservazioni ovvero opposizioni, l'ufficio tecnico  comunale  indice,
entro  quindici  giorni,  un'apposita  conferenza  di  servizi   che,
acquisiti i pareri degli enti competenti, esprime  a  maggioranza  un
parere sulle eventuali modifiche  allo  studio  di  dettaglio.  Entro
trenta giorni dalla trasmissione del suddetto  parere,  il  consiglio
comunale, tenuto conto delle  indicazioni  formulate  dalla  suddetta
conferenza  di  servizi,  delibera  l'approvazione  dello  studio  di
dettaglio. 
  5. E' fatto obbligo, a conclusione della procedura, di  trasmettere
la  delibera  del  consiglio  comunale  di  cui  ai  commi  3  e   4,
all'Assessorato  regionale  del  territorio  e   dell'ambiente,   per
l'attivita' di controllo. Decorsi trenta giorni,  senza  possibilita'
di interruzione o sospensione per richiesta di chiarimenti, il parere
si intende espresso favorevolmente. 
                               Art. 4 
 
                         Interventi ammessi 
                      e modalita' di attuazione 
 
  1. Gli interventi ammessi nei centri storici sono i seguenti: 
    a) manutenzione ordinaria degli edifici: e' ammessa su  tutte  le
tipologie, mediante comunicazione di inizio attivita' accompagnata da
relazione tecnica asseverata corredata da documentazione  fotografica
a firma di un tecnico abilitato, ad eccezione degli immobili soggetti
a vincolo ai sensi degli articoli 10, 12, 13 del decreto  legislativo
22 gennaio 2004, n. 42. Per  gli  interventi  di  cui  alla  presente
lettera e' necessario acquisire l'autorizzazione della soprintendenza
competente per territorio; 
    b) manutenzione straordinaria degli edifici: e' ammessa su  tutte
le tipologie, mediante comunicazione di inizio attivita' accompagnata
da  relazione  tecnica   asseverata   corredata   da   documentazione
fotografica a firma  di  un  tecnico  abilitato  ad  eccezione  degli
immobili soggetti a vincolo ai sensi degli articoli 10,  12,  13  del
decreto legislativo n.  42/2004.  Per  gli  interventi  di  cui  alla
presente  lettera  e'  necessario  acquisire  l'autorizzazione  della
soprintendenza competente per territorio; 
    c) restauro e risanamento conservativo degli edifici: e'  ammesso
su tutte le tipologie qualificate di cui alle lettere b), c), d), e),
f)  dell'articolo  2  mediante  comunicazione  di  inizio   attivita'
accompagnata da  progetto  redatto  da  un  tecnico  qualificato,  ad
eccezione degli immobili soggetti a vincolo ai sensi  degli  articoli
10, 12, 13 del decreto legislativo n. 42/2004. Per gli interventi  di
cui alla presente lettera e'  necessario  acquisire  l'autorizzazione
della soprintendenza competente per territorio; 
    d) ristrutturazione edilizia: e' ammessa su tutto  il  patrimonio
edilizio non qualificato  o  parzialmente  qualificato  di  cui  alle
lettere a), b), h), i) dell'articolo  2,  previa  acquisizione  della
concessione edilizia. Sulle tipologie qualificate la ristrutturazione
interna non puo'  comportare  la  totale  demolizione  dell'edificio,
dovendo conservare le principali strutture verticali e orizzontali ed
il carattere tipologico; 
    e) ristrutturazione edilizia  parziale  riguardante  i  prospetti
ovvero le coperture degli edifici: e' ammessa su tutto il  patrimonio
edilizio di base non qualificato o parzialmente  qualificato  di  cui
alle lettere h) e i) dell'articolo  2,  mediante  acquisizione  della
concessione edilizia; 
    f)   ristrutturazione    edilizia    mediante    demolizione    e
ricostruzione: e' ammessa su tutto il patrimonio edilizio di base non
qualificato o parzialmente qualificato di cui alle  lettere  a),  b),
h),  i)  dell'articolo  2,  previa  acquisizione  della   concessione
edilizia. Gli edifici ricostruiti  hanno  qualita'  architettonica  e
dimensioni, caratteri cromatici, compositivi  e  tipologici  coerenti
con il contesto; 
    g) ristrutturazione edilizia mediante demolizione e ricostruzione
con modifica della sagoma coerente con la tipologia dell'intorno:  e'
ammessa su tutto il patrimonio edilizio di  base  non  qualificato  o
parzialmente  qualificato  di  cui  alle  lettere  a),  b),  h),   i)
dell'articolo 2, previa acquisizione della concessione edilizia.  Per
gli interventi di cui alla presente lettera e'  necessario  acquisire
l'autorizzazione della soprintendenza competente per territorio; 
    h)  accorpamento  di  piu'  unita'  edilizie  ovvero  di   unita'
immobiliari: e' consentito su tutto il patrimonio  edilizio  di  base
mediante  comunicazione  di  inizio  attivita'  accompagnata  da  una
relazione tecnica asseverata a firma di tecnico  abilitato.  Per  gli
interventi di cui  alla  presente  lettera  e'  necessario  acquisire
l'autorizzazione della soprintendenza competente per territorio; 
    i)  ristrutturazione  urbanistica:  consiste  in  una  sommatoria
organica di manutenzioni, ristrutturazioni edilizie,  accorpamenti  e
demolizioni per la realizzazione di nuove costruzioni. E'  consentita
su contesti edilizi fatiscenti, totalmente o parzialmente disabitati,
secondo le previsioni di cui ai commi 2 e 3. Per  gli  interventi  di
cui alla presente lettera e'  necessario  acquisire  l'autorizzazione
della soprintendenza competente per territorio. 
  2. Ai fini della realizzazione degli interventi previsti dal  comma
1, lettera i), i comuni delimitano aree di  tutela  e  valorizzazione
all'interno dei centri storici ricomprendenti uno o piu' isolati  che
presentano caratteri di degrado  edilizio,  urbanistico,  ambientale,
economico e sociale. La suddetta delimitazione puo' interessare anche
aree aventi i medesimi  caratteri  di  degrado  adiacenti  al  centro
storico, purche' non prevalenti in termini di superficie. 
  3. All'interno delle aree  perimetrate  di  cui  al  comma  2  sono
ammessi  interventi  volti  alla  tutela   e   alla   valorizzazione,
attraverso  un  insieme  sistematico   di   opere,   finalizzati   al
perseguimento dei seguenti obiettivi: 
    a)  recupero   edilizio   ed   urbanistico   e   riqualificazione
architettonica ed ambientale del patrimonio edilizio esistente; 
    b) valorizzazione e tutela degli edifici di particolare pregio ed
interesse storico, architettonico e monumentale; 
    c) riqualificazione degli  spazi  pubblici  e  privati  esistenti
mediante il  recupero  e  la  manutenzione  delle  aree  inedificate,
degradate o sottoutilizzate e  l'eliminazione  delle  opere  o  degli
edifici  incongrui  rispetto  al  contesto  storico-architettonico  e
paesaggistico; 
    d)  riduzione  della  vulnerabilita'   sismica   del   patrimonio
immobiliare pubblico e privato; 
    e) miglioramento dell'accessibilita' e della mobilita', anche con
l'attuazione  di  interventi  per   l'abbattimento   delle   barriere
architettoniche; 
    f) adeguamento dei fabbricati, dei loro impianti  e  dei  servizi
pubblici,  per  conseguire  adeguati  livelli  di  sicurezza   e   di
sostenibilita' ambientale,  con  particolare  riguardo  al  risparmio
energetico. 
                               Art. 5 
 
                     Norme di carattere generale 
 
  1. I progetti di cui  all'articolo  4  riguardanti  interventi  nei
centri storici sono  corredati  dell'analisi  grafica  e  fotografica
delle unita' edilizie interessate, attraverso la quale sia  possibile
valutare la tipologia di appartenenza, lo stato di consistenza  delle
unita' edilizie  interessate  e  del  contesto  di  appartenenza,  la
presenza di elementi architettonici tipici, le componenti strutturali
e l'epoca di costruzione presunta. 
  2. Gli interventi di cui all'articolo 4 possono essere  finalizzati
all'ottenimento del risparmio energetico  ed  alla  realizzazione  di
misure di consolidamento sismico. 
  3. In tutte le unita' edilizie  del  centro  storico  sono  ammesse
nuove destinazioni d'uso compatibili con la qualita' architettonica e
spaziale degli edifici e con  la  loro  localizzazione  nel  contesto
urbano. In particolare e' consentita: 
    a)  la  destinazione  ad  edilizia  residenziale  pubblica  anche
mediante localizzazioni di programmi costruttivi; 
    b) la destinazione ad edilizia privata; 
    c) la destinazione ricettivo/turistica, commerciale e di pubblico
esercizio; 
    d) la destinazione a parcheggio interrato, possibilmente in  aree
tangenti il centro storico,  fatto  salvo  il  rispetto  dei  vincoli
archeologici; 
    e) la destinazione commerciale di quartiere, a medie strutture di
vendita, ad attivita' artigianale e di terziario anche avanzato. 
  4.  La  valutazione  delle  richieste  riguardanti  interventi   di
recupero edilizio nei centri storici e' prioritaria. 
                               Art. 6 
 
                         Disposizioni finali 
 
  1. La presente legge  sara'  pubblicata  nella  Gazzetta  Ufficiale
della Regione siciliana. 
  2. E' fatto obbligo a chiunque spetti  di  osservarla  e  di  farla
osservare come legge della Regione. 
 
    Palermo, 10 luglio 2015. 
 
                              CROCETTA 
 
 
              Assessore regionale per i beni culturali 
                       e l'identita' siciliana 
                               Purpura 
 
 
                Assessore regionale per il territorio 
                            e l'ambiente 
                                Croce 
 

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